Immigrazione clandestina a Senigallia, scatta la macchina dei soccorsi
22 afghani, 3 iracheni e un iraniano ritrovati nei pressi della Cannella. Le marche stazione di transito per il nord Europa
26 persone sono state trovate dai Carabinieri del comando di Senigallia nella notte tra domenica 27 e lunedì 28 settembre dopo le segnalazioni di alcuni cittadini nel tratto di strada Corinaldese che dall’ospedale porta fino alla Cannella. Subito è scattata la macchina dei soccorsi e dell’accoglienza per i profughi con pasti, vestiti, accertamenti e test medici. Tra di loro anche quattro minorenni che saranno affidati alle cure del Comune fino al raggiungimento della maggiore età. Verifiche ancora in corso.
Si ripete una scena vista tante volte in tivù, ma qui a Senigallia la finzione tipica dei media non c’entra e la realtà è proprio lì davanti. Ventisei persone sono state ritrovate, fermate, accolte, sfamate, cambiate esattamente come lo scorso anno quando un altro gruppo meno numeroso di immigrati clandestini era stato ritrovato. Probabilmente scaricati in zona da un trasportatore che aveva finito il suo compito, anche stavolta ci sono tra i profughi dei minorenni per i quali scatta una normativa diversa e una tutela maggiore sotto la responsabilità del Comune.
Tra la mezzanotte e l’una di domenica 27 e lunedì 28 arrivano al comando dei Carabinieri e al Commissariato di Polizia delle segnalazioni (quattro o cinque) da parte di alcuni cittadini che avevano avvistato delle persone aggirarsi nella zona tra l’ospedale e la località Cannella fino al bivio per Roncitelli, allarmate per il timore di furti o rapine. Messe insieme le segnalazioni, è stato ricomposto un gruppo di ben 26 persone extracomunitarie di varia nazionalità che stavano cercando un posto per passare la notte. Fermate a grupppi di 3-4 persone per volta dagli uomini della stazione di Senigallia, di Ostra e Montemarciano, guidati dal Capitano Cardinali, e portati nei locali dei Carabinieri, i sedicenti profughi sono stati dunque tratti in fermo e identificati nonostante fossero privi di documenti e parlassero a mala pena un pò d’inglese.
Subito sono state allertate le autorità di competenza, Caritas, Asur, servizi sociali. Mentre venivano fatti gli accertamenti di rito, le comunicazioni provenienti dalla Prefettura rivelavano che è per loro la prima volta che mettono piede sul suolo italiano, probabilmente scaricati dal solito giro di immigrazione clandestina. Grazie ai test medici disposti dal Procuratore Venarucci e messi in atto dal personale Asur si è arrivati a capire che si trattava con tutta probabilità di 22 maggiorenni e 4 ragazzini, dall’età non meglio accertata.
Attraverso alcuni lavoratori socialmente utili provenienti dalle stesse aree si è riusciti a capire ch si trattava di 22 afghani, 3 iracheni e d’un iraniano, giunti ad Ancona dopo un viaggio di circa tre mesi attraverso diversi paesi tra cui Turchia e Grecia in condizioni purtroppo solite in questi casi.
Una prima accoglienza è stata loro fornita in collaborazione Enzo Tesei ospitandoli nel centro-ostello Le Dune gestito appunto dalla Uisp, con un cambio di vestiti (molti di loro non avevano che un fagotto con nemmeno i beni di prima necessità) e un pasto caldo preparato dalle cuoche della mensa della scuola Pascoli. Per quanto riguarda i sedicenti minorenni già dalla serata di lunedì 28 si prospettava l’ipotesi di un trasferimento in comunità per minori appunto, cercando di mantenerli insieme in base alla disponibilità delle singole strutture. Contemporaneamente e alla meglio possibile sono stati informati della possibilità che si trovano davanti: scegliere di chiedere l’asilo politico previsto per questi paesi che annoverano una situazione difficile o di guerra e quindi la permanenza per il resto della loro vita nel paese in cui fanno tale richiesta oppure rifiutarla. Nel secondo caso partirebbe immediatamente la procedura di espulsione.
Come conferma il direttore della struttura territoriale Asur 4, l’ing. Maurizio Bevilacqua "gli ospiti del centro Le Dune si trovano in condizioni psicofisiche discrete senza necessità di ulteriori interventi medici". Insomma stanno bene nonostante raccontino "storie raccapriccianti e decisamente commoventi" ci racconta il dirigente dei servizi sociali del Comune Maurizio Mandolini. "Nonostante la difficoltà di dialogo e quelle di verifica e accertamento delle loro generalità – continua Mandolini –, subito è scatta la macchina dei soccorsi e dell’accoglienza senigalliese che di rado si trova davanti casi numerosi e che ha dimostrato di essere ben collaudata. Ora si tratta di far capire loro a che bivio si trovano di fronte: da unaparte la scelta di richiedere l’asilo politico, mossa che li lega in maniera permanente al nostro paese oppure quella di non richiederlo, trovandosi però ad affrontare la delicata questione del procedimento di espulsione. Finora il Comune ha sotto le sue cure ben 27 persone di cui solo 3 quelle rimaste dall’episodio dello scorso anno".
Si conferma dunque in aumento il trend che vede Senigallia, la Provincia di Ancona e la regione Marche registrare un boom di presenze grazie alla vicinanza col porto dorico. Si fa delicata anche la questione dell’affidamento perchè il Comune, ricorda sempre il dirigente Mandolini, lo scorso anno ha sborsato qualcosa come 600 mila euro di spese per il sostentamento di persone bisognose, soldi che lo Stato dovrebbe reintegrare viste le sempre minori disponibilità comunali, ma per i quali il procedimento non è così veloce nè rispondente alle realtà quotidiane. Addirittura si arrivano a toccare punte di circa 100€ a persona al giorno per l’inserimento di questi giovani all’interno di strutture comunitarie rieducative e di inserimento, cifre che la città non può reggere da sola.
"Queste realtà che altrove sono quotidiane stanno aumentando anche nelle Marche – confermano Bomprezzi responsabile del centro di prima accoglienza della Caritas e Carli della Protezione civile, realtà che potrebbero essere fermate se ci fosse una normativa internazionale adeguata". Dello stesso avviso anche il Sindaco Luana Angeloni secondo la quale "le norme che disciplinano l’accoglienza di queste persone, magari solo di passaggio in Italia diretti verso mete del nord Europa, sono completamente inadeguate poichè lasciano da ’soli’ i Comuni che si trovano a dover gestire realtà complesse, dolorose e spesso tragiche ed economicamente gravose sui bilanci: la legge sui flussi migratori è vecchia e decisamente inadeguata". Un monito preciso per il legislatore nazionale ed europeo che troppe volte ha lasciato l’Italia a se stessa.
di Carlo Leone
L'età precisa dei minorenni si conosce ed è ben accertata.
Forse è meglio che chi scrive si informi meglio o comunque non faccia credere ai lettori che il lavoro altrui è stato solo sommario o superficiale.
Caro I.P. 87.13.225.152,
purtroppo le fonti (l'Asur nella persona di Bevilacqua, i Carabinieri nella persona di Cardinali e il Comune nelle persone di Angeloni, Mandolini e Volpini) ci dicono che ancora non si è riusciti ad accertare l'età con precisione per i 4 presunti minorenni. Se lei è a conoscenza di qualche informazione precisa, si rivolga a chi di dovere, senza sminuire il lavoro mio o della redazione. Cordiali saluti. Carlo Leone
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