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“Bene le modifiche alla riforma Moratti, ma ci sono ancora cose aberranti”

da Stefania Lisi


Dopo aver sinceramente gioito per le modifiche alla riforma Moratti, specialmente quelle riguardanti tutor e portfolio, mi sono ritrovata ad acquistare per mia figlia i libri per la prima classe della scuola scondaria di primo grado (se non erro è così che oggi viene definita la scuola media).
E’ a questo punto che, nonostante fossi abbastanza “preparata psicologicamente”, mi sono ritrovata ad affrontare cose aberranti, a partire dal numero di volumi (che, se fossero giudicati dal peso, parrebbero preparare un ragazzino a concorrere direttamente al Nobel in tutte le discipline; quel che è certo è che la schiena non ne avrà giovamento!), sino alla scarsezza di contenuti strettamente legata ad una metodologia che pare ritenere (o voglia mantenere) i ragazzi delle scuole dell’obbligo di oggi in uno stato di simil-idiozia scolastica, passando ovviamente per l’esborso più che assurdo al quale i genitori devono far fronte (ed è scuola dell’obbligo!).
Ma, ancora peggio, il constatare come molti testi, anche nel nuovo ciclo, risultino organizzati come quelli della scuola primaria (elementare), destinati ad esser orrendamente compilati, scarabocchiati e materialmente “esauriti” (difficile poi per me far capire ai miei figli come i libri debbano essere “rispettati”, se la scuola insegna loro impunemente a scribacchiarli!!), con la conseguente impossibilità di esser riutilizzati quando, fra due anni, anche mio figlio inizierà a frequentare la scuola secondaria (sempre che per allora non abbiano comunque cambiato direttamente il testo…).
Altro esborso quindi; e poi, a pensarci bene, inserendo nel testo anche lo spazio degli esercizi vuol dire aumentarne il numero di pagine, con conseguente aumento del prezzo, di alberi tagliati, ecc ecc ecc.
Infine, ciliegina sulla torta, ciò che probabilmente era comunque inevitabile: ogni libro (anche quello di ginnastica!!!) ha il suo “bel” supplemento separato e cartonato, ovvero il fantomatico Portfolio che, immagino, risultava già inserito nelle proposte editoriali quando le nuove delibere ne hanno decretato la “sospensione”.
E finalmente la mia domanda: l’Italia che cosa se ne farà di centinaia di migliaia di Portfolii nuovi di zecca?
Potrebbe forse essere un’iniziativa interessante quella di organizzare centri di raccolta in ogni scuola per trasformare quella che io ritengo “l’assurda idea morattiana” in una montagna di carta riciclata da ridistribuire poi ad ogni istituto quale materiale d’uso, ovviamente gratuito, visto che il costo degli inutili libercoli ha sicuramente inciso sulle tasche di noi poveri genitori. Tutto questo avrebbe secondo me un senso pratico, metaforico, e soprattutto pedagogico: credo che sia veramente deleterio, per i nostri figli, vedere praticamente la metà dei testi lentamente spegnersi sotto la polvere degli scaffali, in un immobile deliquio letargico.

Stefania Lisi

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Martedì 12 settembre, 2006 
alle ore 8:38
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