Misa, Mangialardi: “Accelerare gli interventi, altro che bloccare le vasche di espansione”
"Seminare paura tra i cittadini evocando immani tragedie come quella del Vajont, è davvero troppo"
“Spero che quanto apprendo dalla stampa non sia vero, perché significherebbe che il consigliere Giorgio Sartini ha completamente perso ogni senso della misura. Passi pure l’imperizia di abbandonarsi a fantasiose interpretazioni del bilancio comunale, che nei giorni scorsi lo hanno costretto a un’arruffata e frettolosa ritrattazione sui costi della riqualificazione di piazza Garibaldi. Ma seminare paura tra i cittadini, terrorizzare una comunità ancora ferita dall’alluvione evocando immani tragedie come quella del Vajont, è davvero troppo”.
Così il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi replica alle notizie apparse sulla stampa questa mattina circa la visita del consigliere Giorgio Sartini in Prefettura per chiedere il blocco del progetto delle vasche di espansione.
“Dopo quasi trent’anni di dibattiti e immobilismo – prosegue Mangialardi – in un Paese come l’Italia dove le risorse sembrano non essere mai sufficienti per quella grande opera che è la manutenzione dell’assetto idrogeologico, finalmente Senigallia vedrà la realizzazione di un progetto che, insieme agli interventi operati da Regione Provincia negli ultimi mesi per la pulizia degli alvei da piante e arbusti, il rafforzamento e la riprofilatura degli argini, l’escavo lungo il canale, rappresenta un tassello fondamentale per la mitigazione del rischio di esondazione del Misa e la messa in sicurezza del territorio. Lo stanziamento delle risorse che porteranno a breve ad appaltare i lavori, premiano il pressing costante che da anni l’Amministrazione comunale esercita nei confronti degli enti proprietari del fiume. Di fronte a ciò, trovo imbarazzante che alcuni pensino di poter bloccare il progetto, peraltro redatto da professionisti, per un mero calcolo politico che non ha nulla a che vedere con il bene comune”.
“Anzi – conclude il sindaco – nonostante un po’ sia stato fatto, è necessario che Regione e Provincia accelerino sul completamento degli interventi per il consolidamento degli argini, la pulizia del canale e l’ormai imprescindibile operazione di escavazione nei tratti individuati. Dovremmo spingere tutti insieme in questa direzione, altro che bloccare i lavori. Ben altra cosa è invece la legittima e opportuna richiesta, come quella pervenutaci nei giorni scorsi da parte di associazioni ambientaliste e di categoria, di prendere visione del progetto e approfondire la conoscenza dell’opera tramite il tavolo del Contratto di fiume. A breve, ci attiveremo anche in questo senso”.
Per il problema delle vasche di espansione, inoltre, tutti gli atti, comprese le dichiarazioni dei tecnici della Regione e dello stesso sindaco, hanno indicato la non risolutività delle vasche.
Forse sarebbe meglio concentrarsi sulla foce del fiume che è interrata per buona parte e sulle fogne tappate.
In pieno stile renziano il sig. Sindaco sta forse descrivendo una realtà che non esiste a proprio comodo e vuole convincere i suoi concittadini pensando che non siano dotati d raziocinio?
Prima di pensare alle vasche, sarebbe molto utile scavare il Misa in profondità e in largo e non solo nel tratto cittadino ma in particolar modo dalla confluenza con il Nevola, verso la foce. Piuttosto che le vasche di espansione, sono per un canale scolmatore che colleghi i due fiumi anzidetti muniti di chiuse tra le Casine di Ostra e Passo Ripe lungo la strada di collegamento. tra le due località. In caso di piene, improvvise, si può regolare il deflusso delle stesse e usando il fosso scolmatore come serbatoio.Ovviamente dovrà avere una capacità di contenimento considerevole, ad esempio 10 metri di larghezza per 5 di profondità.
Leonardo Maria Conti
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