Adolescenti e bullismo: chiedere aiuto senza vergogna
Dagli alunni della scuola Marchetti alcune informazioni per combattere il fenomeno tra i ragazzi
Il bullismo è, purtroppo, un argomento di grande attualità. Anche noi in classe l’abbiamo affrontato, cercando maggiori informazioni, per comprendere la situazione di disagio che si viene a creare e trovare soluzioni su come affrontarla.
Abbiamo capito che il bullismo è una forma di comportamento violento nei confronti di una vittima, considerata più debole e vulnerabile. Ci sono quattro tipi di bullismo: fisico, verbale (in cui la vittima è presa in giro), psicologico e quello elettronico (detto anche cyber-bullismo, cioè le prese in giro via internet).
I protagonisti sono quasi sempre ragazzi che condividono lo stesso contesto, di solito la scuola; gli atti di prepotenza sono intenzionali, fatti apposta per provocare un danno alla vittima; c’è spesso una continuità e persistenza nel tempo; la vittima non è in grado di difendersi e spesso ha paura di denunciare gli episodi per timore di vendette.
Si può superare la cosa parlandone e riferendo gli episodi di prepotenza agli adulti, in famiglia o a scuola. Ma soprattutto non bisogna sentirsi in colpa: anzi è il contrario. Il bullo ha bisogno di qualcuno con cui fare il prepotente per sfogare le proprie rabbie e frustrazioni e continuerà a comportarsi male se la vittima continuerà a mostrarsi spaventata e angosciata: bisogna “aiutarsi” chiedendo aiuto ai genitori, ai professori e agli amici.
Speriamo davvero che questo fenomeno sia sempre più limitato e ogni adolescente possa crescere in modo sereno e fiducioso.
da Sofia Tombesi e Lucia Biagioli (2 D Marchetti)
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