Dipendenti comunali e stop al web, per Fiore è norma di “buon senso”
Il consigliere di Vivi Senigallia: "Gesti vietati nelle aziende private e che nessuno fa"
Ormai siamo alla teoria dell’assurdo o semplicemente in campagna elettorale e lo si vede dal fatto che anche una pratica banale, paragonabile forse, mutatis mutandis, alle massime di Catalano (ricordate la celebre frase: “Meglio vivere con due pensioni che con una“), come il codice dei dipendenti, è diventato oggetto di critiche gratuite.
Ma secondo voi vietare ai dipendenti comunali di uscire durante l’orario di lavoro, anche solo per prendere il caffè, è sbagliato? Lo è forse vietare di usare il telefono del Comune per chiamate private? Lo è vietare di divulgare sui Social Network notizie sul lavoro oppure offendere l’operato del Comune? O applicare filtri al proprio computer per evitare possibili distrazioni, tra i quali siti rientra naturalmente Facebook.
Tutti gesti che in un’azienda privata chiunque vieterebbe e nessuno fa. Allora non comprendo perché scandalizzarci, o addirittura scomodare per un intervento di legittimità il prefetto o evocare lo spettro inquietante di Lenin per comportamenti che nemmeno prima i dipendenti comunali avrebbero dovuto tenere. Imbastire una discussione su delle norme di buon senso e di una ovvietà assoluta (che fra l’altro sono state adottate anche da altri comuni) mi lascia alquanto perplesso e basito.
Ma non mi meraviglia, è la campagna elettorale bellezza, niente di più e niente di meno.
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