Senigallia, Enrico Rimini sulle restrizioni alla Polizia Locale ‘dei caffè nei bar’
"Non posso creder che venga vietato agli agenti di entrare in un pubblico esercizio"
Sono sicuro della non veridicità per quanto apparso presso la stampa gli scorsi giorni in merito alle restrizioni imposte alla nostra Polizia Locale. Non credo e non potrò mai credere che possa essere vietato agli agenti di entrare in un pubblico esercizio.
Anche perché vorrei sottolineare il fatto che i nostri agenti, “sopratutto quelli compresi dai 45 anni in su” se mi consentono questa precisazione, conoscono la città palmo per palmo, perché sono nati e vivono a Senigallia; conoscono gran parte dei ragazzi e dei gruppi della città, sanno consigliare un genitore se il proprio figlio frequenta una brutta compagnia oltre a conoscere e risolvere, in contesti a volte pietosi, i problemi vari della città. Molte volte entrano nei bar a prendere un caffè non per ozio ma in primo luogo, per farsi vedere, in secondo luogo, sentire, capire e indagare. Questo lo so per certo, quindi non credo nella veridicità di tali informazioni e non posso crederci.
Vorrei inoltre sottolineare la restrizione economica in cui vive un ente del genere, il quale, grazie ai suoi agenti riesce a coprire e ad adempiere al suo lavoro. Ripeto non credo che tali restrizioni siano veritiere, ma se lo fossero, per rispetto della città, scriverò al Prefetto chiedendo di verificarne la legittimità.
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