Senigallia, patente a punti per i locali: politica lontana dagli operatori economici
Perini sulla commissione del 15 ottobre: "Inutile bagarre senza contenuti. Rinuncio al gettone di presenza"
Una seduta inutile quella sulla patente a punti e sull’esposizione dei primi risultati dell’applicazione del regolamento di decoro urbano approvato da qualche mese dal consiglio comunale. La commissione che avrebbe dovuto far esprimere i diretti interessati si è invece risolta in una sterile bagarre politica in cui non si è affatto parlato di contenuti.
Ritengo assolutamente deleterio procedere in questa maniera, ovvero chiamare a partecipare i rappresentanti di categoria e farli intervenire sul nulla.
Lo stesso regolamento è stato preparato senza interpellare le categorie e questo bene fa capire quanto sia utile l’ennesimo strumento di regolamentazione di un settore quello delle attività ricettive già strangolato da mille lacci e laccioli, costi e rischi.
La patente a punti, in particolare, sembra essere uno strumento utile solo a porre ulteriori adempimenti a carico di chi ne ha già parecchi e costosi; si pensi ai corsi di aggiornamento su h.a.c.c.p., sulla sicurezza e così via.
Piuttosto la politica per i cittadini, quella che sempre meno si vede in questi giorni, dovrebbe pensare a che cosa l’Amministrazione può e deve fare per i cittadini e soprattutto per gli operatori economici; quelli che per intenderci nella commissione di ieri (martedì 15 ottobre, Ndr) hanno ascoltato molti discorsi e nessuna proposta concreta se non quella di un aggiornamento ad una ennesima ulteriore commissione – che non è a costo zero per i cittadini senigalliesi.
Per conto mio e del gruppo che rappresento, ho presentato al presidente del Consiglio la rinuncia al gettone di presenza per la inutile commissione in segno di rispetto per le categorie fatte intervenire sul nulla, senza un progetto presentato e da discutere e che si sono dovute sorbire oltre un’ora di chiacchiere inconcludenti e inconcludente scontro politico.
Per chiarezza intendo sottolineare che la patente a punti non ha ragione di essere a Senigallia: altra cosa è un patto tra gentiluomini che veda politica e operatori allo stesso tavolo con un obiettivo concreto; quest’ultimo auspicabile, ma altamente improbabile viste le premesse.
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