SenigalliaNotizie.it
Versione ottimizzata per la stampa

Fusione di Castel Colonna, Monterado e Ripe: l’intervista ‘tripla’ ai tre Primi cittadini

I pensieri di Conigli, Diamantini e Lorenzetti alla vigilia dello storico referendum

3.161 Letture
commenti
Michele da Ale
Fausto Conigli, Gianni Diamantini e Massimo Lorenzetti

A due giorni dal referendum che potrebbe sancire lafusione dei Comuni di Castel Colonna, Monterado e Ripe, abbiamo raccolto le impressioni dei tre Sindaci dei Comuni protagonisti di questo ‘storico passo’. Abbiamo chiesto loro come è nata l’idea, quali sarebbero i vantaggi, come si possono superare eventuali campanilismi e quale potrebbe essere il nome del nuovo nato. Ecco l’intervista tripla a Faustino Conigli, Gianni Diamantini e Massimo Lorenzetti.

Se la fusione andrà in porto, potreste essere i precursori di una ‘nuova via’: chi è stato il primo promotore di questo progetto?

Conigli – Il progetto di fusione fra i 3 Comuni è emerso in maniera condivisa dalle tre Amministrazioni, nel momento in cui si è percepito che, a differenza delle convenzioni a cui siamo obbligati in quanto con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, la fusione portava molti più benefici a vantaggio dei cittadini. Oggi da soli non siamo più in grado di incidere in maniera significativa in un contesto economico e sociale grave come quello in cui viviamo e che tutti conosciamo. E’ necessaria una diversa strategia politica che punti alla soluzione dei problemi sociali ed economici e ad un cambiamento profondo anche nelle relazioni politiche, in un’ottica di condivisione dei problemi che deve essere estesa anche al modo di operare degli uffici comunali e al modo di pensare la vita da parte dei cittadini.

Diamantini – Gli amministratori dei tre comuni in realtà collaborano già da tempo alla gestione dei servizi in forma associata (Affari generali, Servizi alla persona, Tributi, Personale, ecc.) e quindi spesso si sono trovati seduti intorno ad un tavolo per capire quali potevano essere le soluzioni migliori ai problemi delle comunità. Una norma nazionale poi ci costringe ad avere, entro il 31.12.2013, tutti i servizi in forma associata, pertanto ci è sembrato quasi naturale ipotizzare una unica amministrazione. Fra l’altro esistono già associazioni varie (Avis, Protezione Civile, lo stesso Istituto Comprensivo Statale,..), che coinvolgono in maniera trasversale i cittadini dei tre comuni.. Non dimentichiamo inoltre, che come Comuni, abbiamo già vissuto positive forme di Unione, ricordiamo la decennale esperienza dell’Unione di Monterado e Castel Colonna, a suo tempo precursore dei tempi e con effetti positivi, quindi siamo convinti che anche questa volta la lungimiranza sarà premiata.

Lorenzetti – Se alle urne i cittadini si esprimeranno con un “sì” per la fusione, sarà il primo caso nella Regione Marche, nonostante esista da tempo una legge regionale ad hoc che contiene una serie di norme sul riordinamento territoriale dei comuni e delle province nella regione Marche, ovvero la N. 10 del 16 gennaio 1995. Pochissimi in tutta Italia sono i casi di Comuni che sono giunti ad una vera e propria Fusione. Esempi ne abbiamo in Emilia Romagna e nel Nord Italia. Nel nostro caso promotori del progetto sono le tre amministrazioni comunali interessate.

Ad una manciata di giorni dal referendum che potrebbe sancire l’unione di Ripe, Castelcolonna e Monterado, quali sono i vantaggi che benefici più immediati di cui godrebbero gli abitanti del nuovo ‘SuperComune’?

C– Se mettiamo insieme le economie di gestione, i contributi economici previsti, la deroga al patto di stabilità, la priorità di accesso ai bandi e contributi regionali, sono elementi che consentono da subito una molteplicità di interventi. La viabilità e quindi la manutenzione delle strade, le scuole, il problema del sociale, il contenimento degli oneri tributari a carico dei cittadini, costituiscono sicuramente delle priorità.

D– Questo innovativo progetto, presenta numerosi vantaggi, dal migliore utilizzo e gestione delle risorse finanziare, economiche, patrimoniali e umane, consentendo economie di scala a cui si aggiungono importanti incentivi statali e regionali, quanto mai utili in questo momento di crisi ed incertezza.

L– Nell’immediato i vantaggi sono quelli che deriverebbero dalla deroga al patto di stabilità per i primi due anni (a partire dal 2014, data di istituzione del Comune unico) e dai contributi statali e regionali previsti in favore del nuovo Ente, per i prossimi dieci anni, nonché un maggior punteggio per il nuovo comune nell’accesso ai bandi regionali per i prossimi dieci anni. La deroga al patto di stabilità, che oggi rappresenta purtroppo, un’ingessatura della macchina amministrativa permetterà invece di avere più autonomia e maggiore gestione delle proprie risorse nella realizzazione degli obbiettivi nei programmi amministrativi.

Cosa si sente di dire a coloro che sono più ‘campanilisti’ e temono, con questa unione, di veder scomparire la propria identità e la propria storia?

C– Dobbiamo essere consapevoli che la nostra storia, le nostre identità, non solo non scompaiono, ma, mettendole insieme, possono solo preservarsi e arricchirsi.

D– Secondo il mio punto di vista le identità da questa esperienza non potranno che arricchirsi attraverso lo scambio ed il confronto. Fra l’altro permarranno le singole municipalità (intese come sedi di uffici distaccati a servizio dei cittadini) sul territorio, simboli che potranno preservare in modo tangibile la presenza delle differenti entità.

L– Mi sento di fare questa osservazione: “Non scegliere oggi per paura di perdere la nostra identità significa tirarsi indietro di fronte ad un’opportunità. Le radici di una comunità non verranno cancellate da una fusione che ha invece come obbiettivo quello di valorizzare  le risorse umane, sociali e culturali di una comunità conservandole in un contesto attuale.”

Le chiedo per un momento di togliersi la fascia da primo cittadino: se il referendum avrà esito positivo,quale nome Le piacerebbe per il nuovo comune?

C– Il nome del nuovo Comune scaturirà da un sondaggio attraverso i cittadini dei tre Comuni già dal giorno stesso del referendum. Ad oggi ci siamo concentrati esclusivamente nel ricondurre quanti più benefici possibili a questo progetto e trasmettere le relative informazioni ai cittadini.

D– A dire la verità una idea mia personale ce l’ho, ma non credo sia opportuno esplicitarla, dal momento che verrà data possibilità a tutti i cittadini che lo vorranno, di esprimere le loro idee sul possibile nome da attribuire al nuovo comune già uscendo dal seggio referendario.

L– Non vorrei condizionare i cittadini nella scelta ma riportandomi alle immagini raffigurate nei gonfaloni dei tre comuni vedo … TRE COLLI!

Commenti
Ci sono 3 commenti
roberto 2013-05-17 07:42:08
questo è il modo risolvere i problemi! senza pensare alle poltrone!
Marcolino 2013-05-17 14:29:24
Quali gli svantaggi però? Inoltre se rimarranno le sedi di uffici distaccati, quanto si potrà risparmiare?
paolo 2013-05-18 22:14:38
Ciao Marcolino, ti rispondo subito. Rimarranno i Municipi con una sola persona collegata con terminale per i servizi rapidi diretti al cittadino (domande, certificati ecc..) invece di avere una Amministrazione (Sindaco, Vice, ecc..) e dipendenti essenziali per la vita di un Comune qualunque sia la sua dimensione (Segretario, Ufficio Tecnico ecc..). Già questo penso che basti per capire quanto si risparmia. Inoltre faccio notare che i tre Comuni messi insieme hanno un territorio inferiore come superficie a quello di Corinaldo e con un numero di cittadini inferiore agli 8.000. Quindi solo ottimizzazione, risparmio e soprattutto finanziamenti ad hoc per essere come gli altri comuni della vallata.
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!


Scarica l'app di Senigallia Notizie per AndroidScarica l'app di Senigallia Notizie per iOS

Partecipa a Una Foto al Giorno





Cronaca
Politica
Cultura e Spettacoli
Sport
Economia
Associazioni
Fuori dalle Mura