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CNA, sì all’iniziativa per includere Senigallia nel “porto franco” di Ancona

Santini: "Così sarà valorizzato il binomio strategico del nostro territorio provinciale"

Massimiliano Santini e Giovanna Curto, segretario e presidente CNA Senigallia

Archiviata forse troppo presto la stagione estiva, mentre si stanno facendo i conti sull’impatto della crisi nel sistema turistico senigalliese, apprendiamo con soddisfazione questa proposta di legge a firma di due autorevoli senatrici locali, poiché risponde ad una primaria necessità in capo ad ogni imprenditore, ossia quella di intravedere una prospettiva di sviluppo del territorio con basi solide in un disegno strategico chiaro e sostenibile.La Toscana e le Marche, due regioni con una marcata peculiarità manifatturiera associata ed una visibilità turistica internazionale altrettanto significativa si trovano a condividere una proposta di legge che collega i due mari da Livorno ad Ancona, valicando l’Appennino, con l’obiettivo di potenziare l’intero tessuto imprenditoriale dell’area centrale, in cui ricadono a pieno titolo il porto di Ancona, l’interporto di Jesi, ma anche l’area artigianale di Senigallia.

Quest’ultima, spesso adombrata dalla forte vocazione turistica cittadina, conta oltre 1400 imprese sparse nel territorio comunale con una forza lavoro di circa 2000 dipendenti e possiede enormi potenzialità di crescita alla luce dell’implementazione viaria in corso e grazie alle moltitudini e diffuse capacità creative che esprime in numerosi settori produttivi, dalla carta al legno, dalla meccanica all’elettronica, dalla nautica all’informatica, con punte di eccellenza tecnologiche ed innovative.

La CNA è convinta del fatto che annoverare l’area artigianale senigalliese all’interno del “punto franco” di Ancona con condizioni particolarmente agevolate in termini fiscali, possa contribuire nel presentare un territorio solido e compatto pur nella sua ricca eterogeneità settoriale, intercettando investimenti da fuori e soprattutto favorendo lo sviluppo strutturato e sostenibile delle attività locali, alleggerendole dall’assurdo ed inaccettabile macigno di tributi che sottrae dalle loro tasche oltre la metà del guadagno.

Al contempo invitiamo l’amministrazione senigalliese, come già dimostrato nell’occasione, di seguire da vicino gli sviluppi dell’iniziativa, sostenendola con convinzione e determinazione insieme alle altre municipalità coinvolte, poiché tale percorso può rappresentare un punto di partenza per assegnare all’artigianato il ruolo di quarta gamba dell’economia cittadina, in una fase in cui l’edilizia perde terreno, il commercio segna il passo e il turismo fa fatica a tenere le posizioni degli anni scorsi.

Santini: “Così sarà valorizzato il binomio strategico del nostro territorio provinciale”

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