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Senigallia, cantiere occupato: il Collegio dei Costruttori accusa l’Erap

Accettati ribassi fino a quasi la metà, l'ente sarebbe così "responsabile" del mancato pagamento

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Operaio sulla gru di un cantiere edile a Senigallia

Sulla vicenda degli operai saliti sulla gru di un cantiere edile alla Cesanella di Senigallia interviene il Collegio dei Costruttori di Ancona. Che incolpa l’Erap di aver accettato ribassi fino a quasi il 50% del prezzo di gara iniziale, già ribassato rispetto ai prezzi regionali del 20%. E questo, per l’organismo degli edili, significa l’impossibilità a far fronte a tutte le necessità.

Ma ripercorriamo le tappe di questa storia. Il 15 marzo le attività all’interno del cantiere all’incrocio tra via Guercino e via Mattei si erano fermate per via degli stipendi non pagati, protesta che si è protratta fino a mercoledì 4 aprile quando sette operai kosovari hanno incrociato le braccia e uno di loro è salito sulla gru del cantiere, a venti metri di altezza, per far sì che qualcuno ascoltasse la loro voce.

Immediatamente si sono mosse le forze di polizia e il Sindaco di Senigallia che ha contattato l’Erap, ditta appaltante, la quale, sostenendo di aver già pagato le quote che le spettavano indicava come “anello debole” le altre due ditte coinvolte, subappaltatrici, la Soimper di Carmignano di Brenta (PD) e la Si.Bo di Brescia. Queste a loro volta si erano rimpallate le accuse, ma questo intervento del Collegio dei costruttori edili di Ancona mette in luce le condizioni delle gare pubbliche, spesso incentrate sul minor prezzo possibile.

In questo caso, dai 4 milioni iniziali si è passati a poco più di due milioni di euro, prezzo inaccettabile secondo i costruttori di Ancona ma accettato poi dall’Erap. Cosa che favorirebbe, secondo l’ente dorico, le imprese che giocano sporco, riciclando denaro sporco, assumendo operai in nero, non garantendo le condizioni di sicurezza nel cantiere, oppure incassando i primi pagamenti senza poi, a loro volta, darli ai fornitori dei materiali o agli operai.

E il rischio che poi il cantiere si tramuti in un’opera incompiuta, o che nascano contenziosi che rallentino le opere, è alto. Ragion per cui per i 22 alloggi popolari, che sorgeranno alla Cesanella, si dovrà attendere ancora, nonostante le varie rassicurazioni giunte da più parti, Comune compreso.

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